Negli ultimi anni, la sicurezza informatica è cambiata radicalmente. Gli attacchi sono diventati sempre più mirati, le minacce interne sempre più concrete e la superficie di attacco sempre più estesa, complice la diffusione del cloud, dello smart working e della connessione di dispositivi IoT alle reti aziendali.
Il vecchio approccio non è più sufficiente. Una volta che un attaccante riesce a superare il perimetro, ha accesso libero a tutte le risorse interne.
Ecco perché sempre più aziende stanno adottando il modello Zero Trust.
Ma cos'è il modello Zero Trust?
Il concetto è semplice: non fidarsi mai di nessuno, verificare sempre.
Che si tratti di un utente interno, un collaboratore esterno o un dispositivo aziendale, l’accesso alle risorse deve essere sempre autenticato, autorizzato e monitorato.
Questo modello si basa su tre pilastri chiave:
1. Verifica continua dell’identità
2. L’accesso non si concede sulla base di una singola autenticazione iniziale.
3. Ogni richiesta di accesso viene rivalutata costantemente, con controlli che includono autenticazione a più fattori (MFA), analisi del contesto, posizione geografica e stato di sicurezza del dispositivo.
Nessun utente o applicazione deve avere più permessi del necessario.
In questo modo, anche in caso di compromissione, i danni sono limitati.
L’analisi costante delle attività consente di rilevare comportamenti anomali e reagire rapidamente a possibili minacce. Questo approccio riduce il tempo di rilevamento e risposta, minimizzando l’impatto di un attacco.
Ma quindi, perché implementarlo?
L’adozione dello Zero Trust offre vantaggi tangibili:
- Riduzione del rischio di attacchi interni ed esterni
- Maggiore protezione dei dati sensibili
- Maggiore conformità alle normative (GDPR, ISO 27001, NIS2)
- Maggiore visibilità su utenti, dispositivi e applicazioni
Se non hai ancora iniziato il percorso verso lo Zero Trust, il primo passo concreto è implementare l’autenticazione a più fattori per tutti gli accessi critici. È una misura relativamente semplice che riduce drasticamente il rischio di compromissione degli account.
Lo Zero Trust, non è un progetto “una tantum”, ma una strategia di sicurezza continua.
Richiede tecnologia, processi e cultura aziendale orientati alla protezione costante. In un mondo in cui la fiducia cieca non è più un’opzione, Zero Trust è la nuova normalità.
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